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Le utility, quale strategia per l’Italia?

Il nuovo Rapporto Top Utility 2018 di Febbraio: ambiente e innovazione vincono la sfida fra le utilityIn testa, fra le imprese che hanno gareggiato per il premio, quelle che più hanno investito in tecnologia, sostenibilità, ricerca e creatività.

Le 100 top utility italiane di acqua, ambiente e energia si consolidano: fatturano 115 miliardi, registrano ricavi complessivamente in crescita. E investono in digitalizzazione e in nuovi servizi. È il quadro d’insieme contenuto nella sesta edizione del rapporto Top Utility Analysispresentato oggi a Milano presso la Camera di Commercio. La ricerca analizza le performance delle maggiori 100 utility italiane, pubbliche e private, attive nei settori di gas, elettricità, acqua e rifiuti, con lo scopo di fornire una visione d’insieme dell’industria dei servizi di pubblica utilità. La presentazione del rapporto annuale Top Utility è stato anche il momento della premiazione delle aziende italiane che si sono distinte nel settore.

Investimenti, crescono quelli delle multiutility

Gli investimenti in impianti, infrastrutture, reti ed attrezzature sono stati poco più di 4,6 miliardi di euro, pari allo 0,3% del PIL e all’1,6% degli investimenti fissi lordi italiani. Il valore è leggermente inferiore a quello del 2015 (-1,5%). La categoria che ha registrato la maggiore crescita degli investimenti è quella delle multiutility, con 1,65 miliardi di euro nel 2016 (+18,1% sul 2015), pari al 35,8% del totale (contro il 29,9%). Considerando gli investimenti sul valore della produzione, sono le monoutility idriche a mostrare il dato più elevato (20,1%), con un investimento medio per abitante di 26,2 euro.

La digitalizzazione e i nuovi servizi per le città

L’innovazione tecnologica è un fattore strategico per lo sviluppo del settore utility, che impatta in modo significativo sullo sviluppo del territorio e sulla qualità della vita dei cittadini.  Quasi 9 imprese su 10 (l’89,7%) effettua attività di ricerca, in particolare legata al tema della digitalizzazione. Nel 2016 il 53,8% delle aziende aveva sistemi integrati per la raccolta e la gestione dei dati di impianti e infrastrutture mediante strumenti di ICT, come IoT o big data analytics. L’obiettivo per le utility è di poter offrire nuovi servizi alle città: dai sistemi di monitoraggio ambientale (qualità dell’aria e dell’acqua, sicurezza idrogeologica), alla mobilità sostenibile (colonnine di ricarica per l’auto elettrica, car sharing o servizi di smart parking), dalla mappatura energetica delle città all’implementazione di sistemi di ottimizzazione e monitoraggio dei cantieri e dei lavori in corso.

FONTE

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